Non fermiamo le cure oncologiche
Ti aspettiamo in sicurezza in tutti i centri oncologici.
La pandemia non fermerà più la nostra salute.
I centri oncologici sono oggi pronti ad accoglierci
con strutture e processi interamente riorganizzati,
per garantire screening, visite e follow-up senza alcun timore.
La pandemia da COVID-19 ha avuto un forte impatto sulla prevenzione e sulla continuità dei percorsi di cura in oncologia.
I dati parlano di oltre 2 MILIONI di esami di screening oncologici non effettuati nei primi 9 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a causa della pandemia.¹
E accanto alla drastica riduzione dei percorsi prevenzione ci sono anche i rinvii delle visite, degli interventi chirurgici e della somministrazione dei trattamenti.²
L’iniziativa “NON PRENDERE LE DISTANZE DA SCREENING E TRATTAMENTI” vuole puntare l’attenzione sull’importanza di non allontanarsi dalla propria salute, sensibilizzando sulla sicurezza dei percorsi di prevenzione e trattamento anche in questo difficile momento.
Un messaggio che di certo nessuno di noi potrà ignorare.
E quindi #nonfermarelecure da screening e trattamenti è un invito rivolto a tutti, anche a te e ai tuoi cari.
Per spiegare questi numeri, emersi dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale Screening, non basta pensare solo all’iniziale sospensione delle prestazioni
ospedaliere in piena emergenza, ma un ruolo chiave è stato giocato dalla minore adesione dei cittadini ai programmi di controllo per paura del contagio, con 1 CITTADINO SU 5 (il 20%) che non ha risposto agli inviti a sottoporsi ai test.³,⁴
Ma perché è tanto importante non ritardare gli screening?
Identificare precocemente la presenza di un eventuale tumore significa aumentare le chance di guarigione. È questo l’obiettivo degli esami di screening che rappresentano un’arma potente nelle mani di ognuno di noi, poiché permettono di individuare la malattia quando è ancora curabile.
Come spiega la prof.ssa Novello, Presidente WALCE e Direttore della S.S.D. di Oncologia Polmonare presso l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), infatti, “a lungo tempo, la sospensione di programmi di diagnostica precoce porterà inevitabilmente a un aumento di patologie riscontrate in stadi più stadi avanzati”.
E proprio grazie a programmi di screening sempre più accurati, negli ultimi anni la prevenzione nel nostro Paese ha portato a importanti successi nella lotta contro il cancro:
• fino a 1 tumore su 3 è stato diagnosticato in fase precoce, e quindi quando ancora curabile
• in alcuni tipi di tumore la MORTALITÀ è stata DIMEZZATA.
“Tuttavia non è sufficiente recuperare in tempi rapidi i percorsi di screening già standardizzati, ma è sempre più urgente che i programmi di prevenzione vengano ampliati, offrendo un percorso di diagnosi precoce anche per quei tumori per i quali al momento non è previsto”, sottolinea il prof. Giorgio Vittorio Scagliotti, Direttore della S.C. di Oncologia Medica presso l’AOU S. Luigi Gonzaga di Orbassano (TO).
“E proprio per il tumore al polmone, la disponibilità di un esame altamente innovativo e specifico, come la TAC spirale con basso dosaggio di radiazioni, in grado di rilevare la presenza della malattia nelle fasi iniziali, renderebbe possibile una diagnosi precoce, e quindi la possibilità di cura, ai tanti pazienti che oggi scoprono la malattia solo in fase avanzata”.⁵,⁶
Neanche i trattamenti possono fermarsi.
“La continuità delle terapie farmacologiche, dei trattamenti radioterapici e dei controlli previsti sono di fondamentale importanza per la salute delle persone colpite da tumore” prosegue la prof.ssa Novello. Anche in questo periodo complesso è quindi necessario che visite e trattamenti non vengano ritardati o interrotti.
“La prevenzione, attraverso una diagnosi precoce, e la maggiore efficacia delle terapie sempre più innovative ci hanno permesso di raggiungere successi inaspettati contro i tumori e di cambiare la vita della popolazione. Il tumore va combattuto in tutte le sue fasi, con le migliori armi che oggi abbiamo a disposizione. La paura di recarsi in ospedale a causa del COVID-19, non deve arrestare questo percorso virtuoso”.
Non arrendiamoci davanti al tumore, i centri di cura oggi sono sicuri.
Grazie all’introduzione di nuove procedure, già dalla prima fase della pandemia i Centri oncologici italiani sono stati messi in sicurezza e sono stati in grado di assicurare assistenza oncologica.
Ne è un esempio l’esperienza della Struttura Complessa di Pneumologia Oncologica di Orbassano, diretta dal Prof. Scagliotti dove l’esecuzione a domicilio di esami ematochimici ed elettrocardiografici, la consegna a domicilio delle terapie orali, l’impiego della telemedicina per visite di follow-up e la creazione di percorsi dedicati COVID-free hanno permesso di mantenere la continuità delle cure in piena sicurezza.
E i dati lo confermano. Da un’analisi di oltre 100 centri oncologici Italia nel corso della prima ondata, infatti, è emerso che oltre il 99% dei pazienti ha ricevuto cure senza rischio di infezione.⁷,⁸
Questi dati sono quindi un chiaro invito a NON PRENDERE LE DISTANZE DA SCREENING E TRATTAMENTI ONCOLOGICI e a mantenersi in connessione con il centro di cura in sicurezza, ben sapendo che “nel percorso diagnostico e di cura esistono momenti fondamentali e imprescindibili, che non possono essere né saltati, né dilazionati. Anche in questo periodo complesso è possibile fare completo affidamento al centro di riferimento per sottoporsi a esami o per la somministrazione di terapie”. (Prof.ssa S. Novello)
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